La storia

    

Dall’Intervento del Preside Dott. REMO FILIPPINI

in occasione del 30° anniversario della fondazione (1949-50 - 1979-80 )

Il Ministero della P.I. nell'ottobre 1949 istituiva a Bologna a partire dal 1° ottobre un Istituto Tecnico Agrario Statale. In tale data cessava di funzionare la Sezione staccata di Bologna dell'Istituto tecnico agrario Statale " Scarabelli " di Imola.

La sezione era sorta nel febbraio 1945 perchè‚ numerosi allievi, per le carenze dei trasporti e per i forti pericoli dovuti alla guerra in atto e incombente allora sul territorio, erano impediti di raggiungere la sede dello Scarabelli e quindi di frequentare le lezioni e le esercitazioni.

Il prof. Luigi Puecher Passavalli, Preside a quel tempo dell'istituto tecnico agrario di Imola, accordandosi con il Provveditorato, acconsentì alla formazione della sezione staccata, in Bologna, mentre la Scuola di Avviamento a indirizzo agrario Certani metteva a disposizione parte del personale amministrativo e tecnico, parte dei propri locali, del materiale didattico ed inoltre i campi della piccola azienda per le esercitazioni di campagna.

Il Direttore della Scuola Certani, prof. Giuseppe Pignatti, sempre per le difficoltà di comunicazione con la sede, assunse per incarico la presidenza della sezione, che restava amministrativamente dipendente dall'Istituto di Imola.

Finita la guerra, e venuti meno così i motivi che ne avevano reso quanto mai opportuno il funzionamento, la sezione doveva essere soppressa e riassorbita nell'Istituto di Imola, anche perchè‚ le disposizioni, allora e ancora vigenti, prescrivono la possibilità di esistenza di un solo Istituto Tecnico Agrario per Provincia.

Gli allievi erano a quel tempo circa 200 dei quali il 58% risultava formato da giovani domiciliati nel comune di Bologna, il 28% in Comuni limitrofi e il restante in paesi prossimi alla nostra Provincia, ma gravitanti gli uni e gli altri sulla nostra città.

Le famiglie degli allievi, riunite in Associazione Genitori, incoraggiate e sorrette dall'azione tenace della prof.ssa Ermelinda Zambonelli, ottennero dal Ministero, dapprima, la proroga dell'autorizzazione a mantenere la Sezione staccata e, infine, il menzionato provvedimento ministeriale.

Con il 1° ottobre 1979 pertanto si è compiuto il 30° anniversario della costituzione del nostro Istituto, come Ente Scolastico autonomo.

Per effetto del Decreto di Istituzione, si ebbe la definizione del numero dei posti per il personale direttivo, insegnante, amministrativo e ausiliario. L'Istituto ebbe così la possibilità di assumere subito un applicato di Segreteria, che è ora il nostro Segretario-Economo, Rag. Vittorio De Angelis, e una parte del personale tecnico. I posti di insegnamento furono coperti tutti per trasferimento nel successivo anno scolastico.

In seguito, nel maggio 1950, il Ministro nominava un Commissario Governativo per la Amministrazione Straordinaria, nella persona del Comm. Alfonso Pini, in attesa che si potesse costituire un regolare Consiglio di Amministrazione, cosa che avvenne soltanto nel 1955. Il primo Consiglio di Amministrazione ebbe come Presidente lo stesso Comm. Pini; presidenti dei successivi Consigli di Amministrazione furono il Conte Emilio Sassoli Tomba, il prof. Gianfranco Baldini, quindi il dott. Federico Zucconi che è qui presente.

Come è noto, il Consiglio di Amministrazione è stato per certi compiti sostituito, in base al D.P.R. 416/1974, dal Consiglio di Istituto. Il Presidente del primo consiglio di Istituto è stato 1'Ing. Pietro Pieri, a cui va il ringraziamento per la fattiva opera data nel difficile triennio 1974/77; attualmente è presidente del 2° Consiglio di Istituto il Sig. Giordano Donati, che assolve con fattiva e costante attività le incombenze non lievi della funzione.

Negli anni scolastici 1949-50, 1950-51 e 1951-52 i problemi incalzanti furono determinati dalla mancanza dei locali per aule e per laboratori e di un'Azienda agraria; problemi grossi perchè‚ strettamente connessi alla organizzazione e alla funzionalità. Infatti, gli incrementi della popolazione scolastica della Scuola Certani e l'aumento del numero degli alunni, ma soprattutto delle classi dell'Istituto, non consentivano una completa coabitazione delle due Scuole. La popolazione scolastica nell'anno di nascita dell'Istituto era costituita da 234 alunni, ripartiti in 8 classi; nell'anno 1950-51 gli allievi erano 238 e 9 le classi funzionanti; nell'anno1951-52, 256 e 10 le classi. Per quanto riguarda i locali, si ricorse alla ospitalità pomeridiana del Liceo Minghetti per le cinque classi della sezione B, mentre quelle della sezione A rimasero in altrettante aule della Scuola Certani; per l'Azienda agraria si usufruì di un podere che era nei pressi della Croce di Casalecchio e che veniva, di anno in anno, preso in affitto dall'Istituto. Il podere era utilizzato a turno dalle classi. Per il disegno di topografia e costruzioni rurali era stato trovato un locale ubicato nella Canonica della vicina Chiesa di S.Isaia. Pur con disagi e difficoltà didattiche e organizzative, derivate soprattutto dall'avere l'attività scolastica dispersa in luoghi diversi e distanti tra loro, l'Istituto è riuscito ad assolvere anche allora egregiamente i fini costituzionali consegnando alla comunità allievi preparati, che avevano conquistato formazione e conoscenza con diversi sacrifici, grazie anche alla dedizione alla scuola e alla elevata preparazione degli insegnanti, che trovavano guida ed esempio nel Preside Pignatti e nel vice-Preside Prof. Federico Cocchi.

La precarietà della situazione, oltre le difficoltà di funzionamento, era motivo di preoccupazione per la sorte dell'Istituto. A questo proposito occorre dire che un ricorso, avverso alla istituzione di un secondo Istituto tecnico agrario nell'ambito di una stessa Provincia, era all'esame del Ministero. L'Amministrazione Provinciale, a conoscenza del ricorso, ritardava di fornire a questo Istituto un edificio scolastico e una azienda agraria.

Il 1° ottobre 1952 venne nominato Preside dell'Istituto il prof. Leopoldo Medici, mentre il prof. Pignatti, che tanto si era adoperato per l'Istituto, tornava alla Direzione della Scuola Certani. Essendo i due organismi scolastici diventati indipendenti anche nella direzione, la loro convivenza negli stessi locali divenne ancor più difficile, tanto più che obbiettivamente il danno ricadeva soprattutto sugli allievi della Certani, che erano costretti ormai a seguire quasi esclusivamente turni pomeridiani di lezione.

L'Associazione Genitori (con tutti i suoi soci e con essi il presidente comm. Enzo Vannozzi e l'instancabile Vice-presidente Sig.ra Zambonelli) e l'Amministrazione Prov.le riuscirono in breve tempo a trovare nella zona del Ghisello un grande stabile, chiamato Villa Pardo. Eseguiti gli opportuni adattamenti, nel febbraio 1953 l'Istituto si trasferì nella Villa.

In attesa del trasferimento alla Villa Pardo, le lezioni teoriche si svolsero soltanto nel pomeriggio dalle 14 alle 18, presso il Liceo Minghetti, e le esercitazioni di agraria, come negli anni precedenti, nel podere Chiaia.

Per le lezioni di Educazione Fisica si prese in affitto una palestra della Società Sportiva Fortitudo, sita in via San Felice.

A Villa Pardo, l'Istituto aveva trovato una sistemazione che rispondeva alle più essenziali e urgenti esigenze didattiche e funzionali. La Presidenza però non mancava di far rilevare all'Amministrazione Provinciale il carattere di provvisorietà: per la sistemazione occorrevano aule speciali, locali per installarvi convenientemente laboratori di scienze, di chimica, di agronomia, etc.

In quel periodo la Provincia iniziò più concretamente ad occuparsi della sede definitiva; l'Associazione per risposta segnalò la Villa Gregorini, formata da un vecchio fabbricato con due ettari di terreno lungo la strada verso Casalecchio.

Intanto il l° ottobre 1957 il Preside Medici veniva trasferito all'Istituto tecnico agrario di Brescia e la Presidenza del nostro Istituto venne conferita per incarico al Vice-Preside prof. Federico Cocchi.

Ad inizio dell'anno scolastico seguente, veniva assegnato all'Istituto il Preside Farina, il quale si trovò, come i predecessori, a far fronte alla necessità immediata di assicurare, nonostante tutto, il funzionamento della Scuola e all'esigenza di risolvere gli annosi problemi dell'edificio scola- stico e della azienda agraria, nel migliore dei modi e nel più breve tempo possibile.

Il Preside espose con costanza agli Enti locali, Provincia e Provveditorato e al Ministero le ragioni per cui doveva essere assicurata l'esistenza di un Istituto, cui concordemente si riconosceva netta validità nel campo dell'istruzione e della formazione agraria. Così alfine, nel novembre 1959, l'Amministrazione Provinciale acquistò a Corticella un podere di circa 20 ettari. L'appezzamento poteva risolvere tanto il problema del fabbricato scolastico che dell'azienda agraria. "Con encomiabile impegno, l'Ammi- nistrazione Provinciale, sollecitata da un grande amico del nostro Istituto e valente Presidente, Avv. Roberto Vighi, - sto riportando un brano di una relazione del Preside Farina - si mise subito all'opera di progettazione e esecuzione del complesso edilizio che, oltre la Presidenza, la Segreteria, la Biblioteca, era costituita da 13 aule normali e da 5 speciali, 3 laboratori, un refettorio, uno spogliatoio per gli alunni, che erano stati previsti intorno a 300 unità. Contemporaneamente si procedeva - sono ancora frasi della relazione del Preside Farina - alla costruzione degli edifici aziendali, fabbricati colonici, abitazione del tecnico e del custode, della stalla tradizionale per almeno 30 capi bovini adulti, concimaie, porcili, pollaio, ampio magazzino per le macchine, cantina, etc., il tutto effettuato a tempo di record (nell'aprile 1963 era già tutto ultimato nel più razionale dei modi) ".

Al Preside Farina va dato anche il merito di aver fatto progettare, strutturati razionalmente, spaziosi laboratori, ampie aule speciali ed inoltre aver fatto arredare gli uni e le altre nel migliore dei modi, dotandoli poi delle occorrenti attrezzature e dei vari apparecchi di pregiata qualità e in gran numero.

Lo spazio dei laboratori, il numero degli apparecchi e delle attrezzature hanno permesso di continuare a svolgere le esercitazioni in modo sufficiente, anche quando la popolazione scolastica ha raggiunto il migliaio di unità, cioè più del triplo del numero per il quale l'edificio scolastico, con le relative strutture, era stato progettato e costruito.

Mentre i lavori di edificazione della Sede si svolgevano alacremente, il 23 dicembre 1961 il Collegio dei Docenti, su proposta del Consiglio di Presidenza e la relazione del prof. Cocchi, deliberò di chiedere al Ministero che l'Istituto venisse intitolato al nome di Arrigo Serpieri, cittadino bolognese, che in modo eminente ha contribuito al progresso dell'agricoltura e delle scienze agrarie. In data 30.3.1962 la Direzione Generale dell'Istruzione tecnica del Ministero comunicava che l'Istituto era stato intitolato al nome di Arrigo Serpieri. Nella pubblicazione degli atti di questa giornata, comparirà una nota del Prof. Enrico Ruffini, docente di agronomia e coltivazioni, che illustra l'opera del Serpieri.

Nel maggio 1963, l'Istituto abbandonava Villa Pardo per stabilirsi finalmente in questa sede.

Molti pensavano che la distanza dall'Istituto al Centro, 8 Km. circa, avrebbe causato la contrazione del numero degli iscritti. Invece, proprio a partire dal 1963-64, in cui si avevano 184 iscritti, di cui 2 femmine, ripartiti in 10 classi, iniziò l'aumento degli alunni, dapprima in modo lento e poi sempre più rilevante. Infatti nel 1969-70 gli alunni erano 390(di cui 23 femmine) in 15 classi; nel 1972-73 erano 541 (di cui 39 femmine) in 19 classi; nel 1974-75 742 (di cui 76 femmine) in 26 classi; nel1975-76 897 (di cui 90 femmine) in 31 classi; nel 1976-77 979 (di cui110 femmine) in 34 classi; nel 1977-78 985 (di cui 126 femmine) in 35 classi; nel 1978-79 925 (di cui 138 femmine) in 34 classi; nel 1979-80858 (di cui 147 femmine) in 31 classi. Nell'anno scolastico appena iniziato il numero degli allievi è 798 di cui 158 femmine e 30 sono le classi, con 5 corsi completi.

I menzionati incrementi della popolazione scolastica, avvenuti a volte, da un anno all'altro con sbalzi di forte, impensabile entità, hanno messo l'Istituto in serie e grosse difficoltà. Prima difficoltà accogliere gli alunni e dar loro un posto-banco; seconda, ma non secondaria difficoltà, assicurare l'attività e la costanza didattica.

Per accogliere gli alunni si sono via via nel tempo rimediate aule, prima sacrificando i locali adibiti ai servizi generali, come spogliatoi per gli alunni, archivio, magazzino, abitazione del custode, poi costruendone altre, come si è fatto nel 1973, estendendo l'ala del 1° piano dell'edificio, e nel 1976, chiudendo il porticato.

Le otto aule costruite nel corso del 1973 risultarono subito insufficienti, poichè‚ nell'a.s. 1973-74 l'Istituto contava 22 classi e 21 erano in totale le aule normali. L'anno successivo, 1974-75, le classi diventavano26 e l'anno dopo ben 31 e poi nel 1976-77 34 e nel successivo, 1977-78, 35 classi con 985 alunni, un numero esorbitante di alunni rispetto alle strutture. Per far fronte alla necessità di procurare aule, nell'anno scolastico 1975-76, il Laboratorio di Agronomia, seguendo la sorte delle aule speciali di Chimica, Scienze, Fisica e Costruzioni-Topografia, divenne anch'essa aula normale. Inoltre, nello stesso anno fu necessario ricorrere alla esumazione - termine più che appropriato - del prefabbricato in legno che, trasferito a Villa Pardo, era utilizzato come magazzino di arredi in disuso. Nel prefabbricato, riassettato alla meglio, si alloggiarono a turno due classi.

Molto attento e sensibile ai grossi problemi del Serpieri, l'Assessorato alla Istruzione della Amministrazione Provinciale, retto a quel tempo dal dott. D'Alfonso, che oggi ci onora della Sua presenza, fornì, per alleviare i disagi del sovraffollamento, due locali, da utilizzare come aule, in via A. Di Vincenzo a circa 5 Km. dalla Sede.

Era quanto, in tempi brevi, l'Amministrazione provinciale aveva allora a disposizione. Si apriva così una succursale dell'Istituto, succursale che ancora abbiamo, sempre con due locali, ma a Corticella, a 1 Km. circa di distanza dalla Sede.

Nel corso degli anni si sono rimediate nuove aule, ma i Laboratori sono rimasti inalterati nel numero e nella capienza. La capacità e la funzionalità dei Laboratori di Scienze, di Chimica e dell'aula speciale di Topografia consentono di far lavorare efficacemente intorno a 500 alunni alla settimana.

Lo squilibrio tra il numero delle classi e degli alunni e la capienza funzionale dei Laboratori non ha consentito regolarmente a tutte le classi meditate esercitazioni, osservazioni e una adeguata utilizzazione degli apparecchi e del materiale di cui l'Istituto dispone. Nell'Istituto, divenuto troppo piccolo, insegnanti e allievi si sono sentiti soffocare.

La misura degli incrementi verificatisi nel nostro Istituto, nei trascorsi anni scolastici, si riscontra anche negli altri Istituti tecnici agrari. Negli ultimi due anni si registra nel nostro Istituto una lenta ma progressiva diminuzione della popolazione scolastica, però questo avviene più per la contrazione delle classi interne, che per un incisivo calo delle iscrizioni alle prime.

Congegnando le lezioni in orari estremamente elaborati, abbiamo insegnato quanto era possibile in precarie e a volte proibitive condizioni di lavoro. Il personale amministrativo e ausiliario ha risposto lodevolmente all'accresciuta mole di lavoro, alle sopraggiunte nuove incombenze. Con il concorso di tutti quindi anche in anni defatiganti, sono usciti dal nostro Istituto allievi che ne onorano il nome.

Bologna 28/9/1980